Marceline DESBORDES-VALMORE. Poesia – “Il topo nella casa del giudice”.

Magnifico e lungo manoscritto composto da centoquarantasei versi – in perfetto stato di conservazione – del suo poema Il topo al giudice pubblicato nella sua raccolta Élégies et Poésies nouvelles (Ladvocat. 1825).

3.500

Marceline DESBORDES-VALMORE (1786.1859)

Manoscritto autografo – Il topo a casa di un giudice.

Sei pagine in-4° in inchiostro marrone.

Senza luogo né data [1823-24]

 

Magnifico e lungo manoscritto composto da centoquarantasei versi – in perfetto stato di conservazione – del suo poema Il topo al giudice pubblicato nella sua raccolta Élégies et Poésies nouvelles (Ladvocat. 1825). Il manoscritto presenta quattordici versi inediti (ripetuti nelle edizioni successive) oltre a numerose varianti con la prima edizione stampata nel 1825.

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Il topo a casa di un giudice

 

Tremante, intrappolato e respirando a malapena,

abbandonando incautamente il soggiorno materno,

sognando la sua ultima ora al solo suono della sua catena

un giovane topo vide cadere la luce del giorno.

 

Nello stretto recinto che la tiene prigioniera,

passai la luce brillante con una torcia,

trema, ascolta: un silenzio di pace,

segue il movimento che la gelava di paura,

e un vecchio muro, nascosto sotto spesse tende,

abbiamo sentito uscire questa umile e dolce lamentela:

 

….

 

lei era silenziosa. Il giudice allora: ehi! velocemente !

è intrappolata, sbrigati e corri.

strangolare questa povera creatura;

Non mi piace vedere la gente soffrire.

 

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Alla tristezza vissuta in giovane età: una famiglia rovinata dalla Rivoluzione, un'odissea in Guadalupa dalla quale tornò orfana, si aggiunse poi una profonda delusione romantica provocata da Hyacinthe Thabaud. Molte delle composizioni di Élégies et Poésies nouvelles sono abitate dall'immagine inquietante di quest'uomo.

Il lettore sarebbe tentato di ritrovare in questa poesia in cui un giudice, simbolo di autorità, potere, durezza, funge da carnefice di un povero topo intrappolato e supplicante, il ricordo dell'amante-tormentatore di Marceline e l'eco dei suoi dolori. La poetessa presta la sua voce a tutti i deboli, gli indigenti, sensibile a ogni sofferenza umana che esprime in penetranti formule di semplicità, come questa evocazione della morte, “ formidabile nemica di tutto ciò che respira ”.

 

Ex collezione Alessandrina di ROTHSCHILD (asta del 26 febbraio 1969, n°25)

Vendita Falci. 10 novembre 1990 (n. 1096).

 

 

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