Emil CIORAN - Manoscritto sulla conoscenza e il lavoro.

“Napoleone, il quale, dopo aver combattuto sessanta battaglie, affermò a Sant'Elena che nell'ultima non sapeva più che nella prima sull'arte della guerra. »

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Emil CIORAN (1911.1995)

Manoscritto autografo.

Una grande pagina in ottavo barrata con penna rossa. Slnd

Manca la testata della pagina con lieve danneggiamento del testo.

Cioran rievoca il ricordo di due amici d'infanzia e li paragona cinicamente a Napoleone Bonaparte.

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Mi viene in mente l'immagine di due compagni di liceo. Entrambi di poverissima estrazione contadina. Ciò che mi fa pensare a loro è una cosa inspiegabile che mi aveva già colpito a scuola: sapevano tutto senza mai lavorare. Eccellenti in tutti gli ambiti, hanno capito immediatamente ogni dettaglio delle sessioni e hanno ricordato ogni dettaglio che gli insegnanti potevano snocciolare. Tutto ciò che si poteva sapere, lo sapevano. Non credo che una volta dovessero fare uno sforzo per capire. Semplicemente capivano, come se fossero semplici luoghi comuni. Anche in geometria sembrava che ricordassero tutto quello che avevano imparato, ma nel loro caso la parola imparare non ha senso, perché appunto non stavano imparando. In questo assomigliavano a Napoleone, il quale, dopo aver combattuto sessanta battaglie, affermò a Sant'Elena di non sapere nell'ultima cosa più che nella prima sull'arte della guerra. Anche i miei compagni portavano dentro di sé questa conoscenza innata, con la differenza che uno divenne giudice e l'altro qualcosa di ancora meno brillante.

 

 

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