André BRETON - Lettera autografa firmata a Nelly KAPLAN.

Lettera autografa firmata a Nelly Kaplan.

Lettera sorprendente di Breton, seduttore, che elogia la bellezza di Nelly Kaplan, la genesi della loro storia d'amore in divenire.

«Può darsi che la tua bellezza mi abbia disturbato. »

2.000

André Breton (1896.1966).

Lettera autografa firmata a Nelly Kaplan.

Due pagine grandi in-4°. Busta autografa affrancata e annullata.

Parigi. 31 dicembre 1956.

«Può darsi che la tua bellezza mi abbia disturbato. »

Lettera sorprendente di Breton, seduttore, che elogia la bellezza di Nelly Kaplan, la genesi della loro storia d'amore in divenire.

Ho cominciato con l'essere profondamente toccato dal tuo ricordo e dalla tua precisa allusione alle osservazioni (sconnesse, per colpa mia) che abbiamo potuto scambiarci nel quadro di una mostra precolombiana. Prima di tutto, sfidando il ridicolo, devo farti una piccola confessione. Quando alla fine di questa mostra mi hai invitato ad attraversare rue de Rivoli per presentarmi a qualcuno, vergogna, sì, vergogna per me, non ho sentito il nome di questa persona e non mi sono permesso di farlo lo ripeti (visto che in America non ci rifuggiamo, e abbiamo ragione!). Ciò mi ha fatto ritrovare senza eguali e praticamente muto – anche se sarebbe stato cento volte meglio tacere completamente – di fronte a questa stessa persona, che ero diviso tra l’illusione di riconoscere e l’impossibilità di stabilire chi fosse. La mia disgrazia, in quel momento, fu portata al culmine da commenti fin troppo lusinghieri che mi vennero da lei e che già sopporto molto male in altre circostanze. Eppure ero troppo impotente per affrontarlo. Non so più, da lontano, quanto tempo mi ci è voluto per supporre e soprattutto convincermi che tu fossi riuscito a mettermi al cospetto di Abel Gance . Per favore, scusati con lui il prima possibile. Solo il suo volto non è uno che abbiamo il diritto di dimenticare. Ciò che è stato così gentile da dirmi, senza tenere conto del mio imbarazzo che tu e lui ora potete misurare, trova il modo di deliziarmi oltre ogni confusione. Da allora, a volte mi sono chiesto quali siano le possibili cause di questo incidente. Se mi permetti di essere del tutto sincero, forse sono rimasto turbato dalla tua bellezza e dalle circostanze in cui siamo venuti a parlare. Preferisco pensarlo piuttosto che ammettere di essere stato vittima di questi poteri che mi hanno dimostrato abbastanza della loro ostilità nei confronti dell'"arte magica" e che ho potuto risvegliare in te (il diavolo sa solo perché…). È vero però che lei aveva pronunciato la parola polivisione, che avrebbe dovuto bastare a sollevare il velo di questi pochi minuti. No, sicuramente, non capisco. E adesso è sotto il nome “Magirama” che viene presentato il tuo spettacolo. Sogniamo ancora. A proposito di questo spettacolo, al quale – per quanto io sappia di esserne influenzato – ho insistito per assistere da solo, lasciatemi dire che mi ha sconvolto. Condivido assolutamente le tue speranze riguardo alla formula artistica che emerge. Per me fa lo stridente ritorno delle rondini nel nostro cielo (…) Senza dubbio – e grazie a voi – è in divenire una nuova struttura del tempo , che scienziati e filosofi stanno lavorando duramente per scoprire ma che senza dubbio sarà solo rivelarsi a partire da nuovi stati affettivi, dell'ordine di quelli che tu e Abel Gance suscitate appunto. “J'accuse”, che ho oggi la fortuna di non aver forse conosciuto nella sua versione iniziale, è un'opera che basterebbe a consacrare al massimo colui che l'ha ideata ed eseguita. Gli dirai che dichiaro il suo genio e, a livello privato, che ho un grande posto per lui nel mio cuore. Nelly Kaplan, ti bacio le mani. Ti auguro tutto ciò a cui puoi aspirare. Il Regno della Terra è tuo. André Breton. »

 

 

Pochi giorni dopo questa lettera, alla fine di gennaio 1957, Breton scrive a Nelly Kaplan: Ti penso incessantemente. Sto valutando, sto cercando di considerare con la massima calma possibile i mezzi per dominare la situazione. Non dimenticare che ti amo. »

Breton cita alla fine della lettera il film muto diretto da Abel Gance nel 1919, J'accuse .

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