Albert Camus (1913.1960)

Lettera autografa firmata ad un romanziere.

Una pagina in-4°. Bordi leggermente esposti.

Cabris (Alpi Marittime). 30 gennaio [1950]

Bellissima lettera di Camus, in convalescenza, che illustra il suo ruolo di mentore letterario per la generazione di scrittori che gli successe.

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“Caro Signore, mi è davvero piaciuto leggere il tuo libro. C'è molta intelligenza e sensibilità lì in forma volutamente modesta. I personaggi di François, Pierre e Claire mi sembrano pienamente riusciti. Mi limiterò a cavillare con te su alcune sviste formali che ho, peraltro, con una pretesa che può essere solo scusata dall'interesse che ho per te, evidenziato nel tuo manoscritto. Credo anche che trarrebbe beneficio dall'eliminare il linguaggio crudo, che va di moda, ma che stride con la profonda modestia del suo libro. Detto questo, sono disposto a fare qualunque cosa tu chieda. Vuoi che ti aiuti a pubblicarlo? Proverò a farlo nonostante la mia distanza da Parigi e forse ci riuscirò. Cosa succede al tuo amico Claude Ravard? Mi ha parlato anche di un romanzo... Ma quando sono tornata dal Sudamerica sono dovuta restare a letto per due mesi e sono qui, in cura, per molte altre settimane. Non so se ha provato a vedermi ma se l'ha fatto e se non ha potuto incontrarmi, queste sono purtroppo le mie ragioni. In ogni caso, condividi con lui il mio fedele ricordo e non dubitare della mia simpatia. Albert Camus a CABRIS (Alpi Marittime). »

 

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Albert Camus, malato di tubercolosi, lascia Parigi e il suo clima deleterio per trascorrere buona parte degli anni 1950 e 1951 a Cabris, vicino a Grasse. Vive lì a Les Audides , una casa prestata da un amico di André Gide.

 

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