Giulietta DROUET (1806-1883).

Lettera autografa a Victor Hugo.

Quattro pagine piccole in-16° su carta blu con bordi sfrangiati.

Bruxelles. Mercoledì mattina 31 agosto [18]70.

 

« Darei tutto affinché il nostro povero Paese esca con onore da questa situazione, che diventa sempre più difficile finché regna e regna Bonaparte...»

Juliette si lamenta con Hugo della guerra del 1870 e delle malefatte di Napoleone III per la Francia, e conclude la sua missiva offrendo al grande uomo tutto il suo amore.

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Ciao, mio ​​grande, dolce amato , come hai passato la notte e come va il raffreddore stamattina? Spero che Mariette mi porti presto buone notizie su di lei, così come su Georges e Jeanne, che adoro sempre di più. Quanto a me, ho dormito bene. Quanto a me, ho dormito bene nonostante il tumulto incessante di viaggiatori che chiedevano asilo a tutti i costi, anche nel cortile dell'albergo.

Sembra che i voli da Parigi aumentino di ora in ora, il che non dimostra tutta la sicurezza che amiamo dire tra le cosiddette ben informate . Da parte mia, darei tutto perché il nostro povero Paese ne esca con onore, cosa che diventa sempre più difficile finché regna Bonaparte e regna con lo spettro rosso come araldo delle armi. Non so se è l'effetto del pallido raggio di sole di stamattina ma mi sento meno scoraggiato rispetto a ieri. Che felicità se potessimo avere notizie meno disperate di quelle di ieri!

Nel frattempo mi sto preparando per farmi estrarre presto il molare. Quest'opera è sempre sgradevole anche quando non regge più della mia. Un altro problema è pagarlo. Dovrò prendere il tuo oro o il mio. Vedrò quale è meglio, pezzi piccoli o grandi. Ora che ho finito i miei piccoli pettegolezzi, ti dono il mio cuore e la mia anima. »

 

 

 

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