Georges BRASSENS (1921.1981)

Lettera autografa firmata al suo amico Henri Delpont.

Due pagine in-8° su carta millimetrata. Parigi. 1 1940 .

 

“Sono andato a trovare Guy Berry al quale ho presentato “Nessuno lo saprà mai”. Gli piace questa canzone, la registrerà sicuramente. »

Il giovane Brassens, 18 anni, è appena arrivato a Parigi e sogna già la musica e il canto.

 

“Caro Henri, allora vedo che non respirerai l'aria della capitale, è sbagliato, credimi, ma se il tuo posto nei contributi è più interessante, forse hai ragione a restare a Sète. Da parte mia ti assicuro che se fossi costretto a tornare lì, mi provocherebbe molto dolore perché a Parigi c'è tutto quello che serve per essere felice. Terminata la mia settimana di riposo, tornai in fabbrica. E' un'abitudine da prendere.

Sono andato a trovare Guy Berry al quale ho presentato “Nessuno lo saprà mai”. Gli piace questa canzone, la registrerà sicuramente. Se tra qualche giorno hai voglia di venire, scrivimi, troverò un altro lavoro. (alla Renault ovviamente). E il libro iniziato con Victor sta procedendo. Se è finito mandamene una copia, lo suggerirò a un editore. Non vedo altro da dirti se non che spero ancora di vederti arrivare. Pensa attentamente ai pro e ai contro. È vero che certe cose ti tengono a Sète. Ciao vecchio, una buona stretta di mano ai tuoi genitori, una agli amici, a Miramont, agli altri no e alla prossima volta. Joe. »

 

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Georges Brassens lasciò Sète per Parigi nel febbraio 1940. Fu ospitato, come concordato con i suoi genitori, presso la zia materna Antoinette Dagrosa nel 14° arrondissement. Desiderando essere indipendente, trovò lavoro presso gli stabilimenti Renault di Billancourt come operaio specializzato. Il lavoro e la vita a Parigi furono di breve durata: il 3 giugno Parigi fu bombardata dai tedeschi e la fabbrica della Renault fu colpita. Il 14 i tedeschi entrarono a Parigi; Brassens torna a Sète.

 

L'estate scorsa, rendendosi conto che il suo futuro non era nella sua terra natale, Brassens è tornato da sua zia nella Parigi occupata dalla Wehrmacht. Non si tratta più di tornare alla Renault: Brassens trascorre le sue giornate in biblioteca, legge poeti, impara la versificazione e inizia a scrivere le sue prime raccolte di poesie: Les Couleurs Vagues , Des Coups d'Epee dans l'eau e À la vvole (1942).

Henri Delpont e Brassens frequentarono la stessa scuola a Sète (insieme a Roger Thérond, futuro direttore di Paris-Match, Mario Poletti e Louis Bestiou). Brassens considerava Delpont il suo “alter ego”, il suo migliore amico.

Cita, in questa lettera, una delle sue prime canzoni, “Personne ne saura” (depositata alla SACEM nel 1942) . Questa canzone d'amore, scritta nel 1939, fu quindi proposta da Brassens al popolare cantante e attore dell'epoca, Guy Berry.

 

 

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