François Mitterrand (1916.1996)

Lettera autografa firmata a Marie-Louise Terrasse, detta Catherine Langeais.

Quattro pagine piccole in 4°. [Fort d'Ivry]. 9 e 10 febbraio 1939.

 

« La mia volontà non è mai stata più incrollabile. »

Mitterrand, esausto per il servizio militare, si consola con le virtù dell'amore.

 

“Mia amata, non ho mantenuto l’impegno di scriverti per la posta di questa sera. Perdonami, non avevo molto tempo. Questa mattina sono andato a Fort de Vanves; lì ho sparato con un mitragliatore ; poi verso l'una del pomeriggio sono tornato a Ivry. La camminata mi è sembrata faticosa solo negli ultimissimi chilometri: avevo le spalle dilaniate dalle cinghie dello zaino. Stasera ho la testa un po' vuota. Per ora ti scrivo dal mio letto: tra il richiamo e l'estinzione. In questa posizione la mia scrittura e la pulizia (vedi sopra) della mia carta possono lasciare un po' a desiderare. Mi dispiace.

Dirti che ti ho pensato ancora durante questa giornata è inutile. Divento un uomo abitudinario e le mie giornate sono costruite sullo stesso modello: gioia se ti vedo, tristezza se non ti vedo, rimpianto per il nostro ultimo colloquio, speranza per il prossimo. Insomma, tu sei, mio ​​Zou, un personaggio molto importante. Perché non è niente poter realizzare l'esistenza di un essere.

Com'è stata la tua giornata? Raccontamelo nella tua lettera che aspetto. Dimmi, soprattutto se è vero, che mi hai pensato. Mi hai fatto scoprire questo: che credevo di disprezzare le parole e di attaccarmi solo ai pensieri inespressi e che in realtà le parole mi sono necessarie per impedirmi di dubitare dei pensieri. Difetto dell'amore: offusca il senso delle sfumature, esige una certa brutalità; tende a confondere sfumatura e dubbio.

Bambina mia, penso che la trasposizione degli impulsi interiori sul piano esteriore sia scarsa, per quanto meravigliosa possa essere. Le parole d'amore perdono lungo la strada un po' dell'infinito che si mescola ai pensieri d'amore. Come tutto ciò che materializza un puro dominio. Eppure quanto sono ammalianti queste parole! Un essere è legato suo malgrado alla sua prima parola d'amore.

Che potere hanno queste tre parole “ti amo”? È tutta la storia del mondo. Tutta la nostra storia.

10/2. Bambina mia, stamattina ho ricevuto la tua lettera. Se solo sapessi quanta felicità mi portano le tue lettere! Ho tanto bisogno della tua presenza perpetua. Mi parli della tua fragilità e della forza che posso darti. Tesoro mio, poiché ti amo, mi sembra di poter fare qualsiasi cosa. La mia volontà non è mai stata più incrollabile. E questa volontà è pronta a tutto pur di trattenerti. È bastata questa influenza che hai su di me per il solo fatto del tuo amore a darmi lo slancio che mi mancava, lo slancio che non può essere legato che ad una ragione essenziale di vita. E poi so che il nostro amore non può finire dopo tutto quello che ci ha dato. Non sarebbe deplorevole vederlo ridotto a una delle sue piccole avventure di cui poi sorridiamo e che fanno comodo a tutti? E del resto non sarebbe possibile: non esiste una piccola avventura dove possa nascere la sofferenza di una vita. Siamo fragili l'uno senza l'altro. Ma ci amiamo. E da ora in poi non saremo mai più l'uno senza l'altro. I nostri pensieri sono uniti, i nostri ricordi più dolci sono quelli che abbiamo conosciuto insieme. Mia Marie-Louise che potrebbe piegare le nostre forze, a noi, che leghiamo la più meravigliosa delle promesse? Ho ancora tanto da dirti. Ma questo sarà per dopo. Adesso ti lascio (non proprio). Spero che domani mattina e sera mi porti ciò che mi aspetto da esso.

E ti dico che ti amo, mia piccola pesca che non conoscerà mai stagioni se non la più bella. Francesco. »

 

Catherine Langeais (1923.1998), il cui vero nome è Marie-Louise Terrasse, conobbe François Mitterrand il 28 gennaio 1938, durante il ballo dell'École Normale Supérieure, con il quale, sebbene avesse solo 15 anni, si fidanzò. Mitterrand scrisse più di 300 lettere alla donna che soprannominò Zou.

 

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