François Mitterrand (1916.1996)

Lettera autografa firmata a Marie-Louise Terrasse, detta Catherine Langeais.

Tre pagine in 4°. [Fort d'Ivry]. 5 dicembre 1938.

 

“Mettiamo in gioco le nostre vite, la nostra felicità gli uni per gli altri e per gli altri. »

Mitterrand ritorna al primo bacio scambiato ai Giardini del Lussemburgo.

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“Maria Luisa, mia amata, oggi: segno nero. La pioggia mi ha fatto da scorta, ma la principessa non è venuta. Che piacere deve aver provato lontano da colui che l'aspettava? Fortunatamente questo è un modello di pazienza e rassegnazione. Una serata sprecata: bisogna accontentarsi. Probabilmente finirebbero per essere troppi giorni pienamente felici di seguito!

Sette mesi fa il sole picchiava sulle foglie ancora nuove del Lussemburgo. Una ragazzina dai capelli biondi non sapeva che era in gioco la sua vita; e quello che lo accompagnava non lo sospettava quasi più. E ha avuto inizio il primo atto della pièce che stiamo vivendo, dopo un prologo ricco di fascino e di inquietanti incertezze. Tesoro mio, ho assaggiato per la prima volta questa pesca che adoro. Ma il fenomeno opposto a quello creato dal frutto dell'albero della scienza: mi ha riportato nel paradiso terrestre.

Mia amata, penso che i mesi passeranno velocemente tra noi e questo momento in cui nulla ci separerà. I momenti che viviamo insieme sono così meravigliosi che la noia della separazione svanisce. Possiamo essere malinconici quando siamo lontani gli uni dagli altri, non possiamo più essere tristi. Abbiamo una certezza: il nostro amore. Il resto conta poco.

Giovedì, che felicità ho provato nel vederti come sarai più tardi, ogni giorno della nostra vita insieme, quando siamo a casa. E ieri mi sono divertito vedendo i primi ponti stabiliti tra noi e i nostri: ho provato una piacevole sensazione di appartenenza. Lo sai bene… “il mio bene più prezioso”…

Riprenderò questa lettera questa sera, martedì. Questa mattina ho ricevuto la tua missiva: un altro legame con la felicità che ti devo. Probabilmente ce lo siamo perso ieri. Sono arrivato all'incontro tra le 18:10 e le 18:15, e poiché ti avevo detto di arrivare presto, immagino che stessi già tornando a casa tua! Mi mancano davvero quei momenti che avremmo potuto trascorrere insieme. Anche per averti disturbato solo per la pioggia dalla quale ho ricevuto anche la carezza. Mio amato Zou, ti adoro. Non puoi immaginare quanto penso a te . Vederti meno spesso fino a Pasqua sarà per me molto doloroso. Ma questo conterà accanto al nostro amore?

Ora che il plotone ESOR è partito difficilmente sarò più libero. In linea di principio solo sabato sera e domenica! Ma cercherò di procurarmi un’uscita in più a settimana. In ogni caso per domani mercoledì non sono sicuro di potermi recare nella località prescelta. Vi chiedo comunque di passare a piedi, sempre tra le 18:00 e le 18:30 (e ritorno tramite Bd Rasp. lato sinistro!). Sarebbe un peccato perdere questa opportunità che è possibile. Per quanto riguarda giovedì non potrò vedervi, né venerdì né sabato, perché probabilmente verrò punto di nuovo venerdì mattina. Per domenica ho comunque intenzione di uscire. Potresti prendere accordi in modo da potermi vedere intorno alle 15 quel giorno? Ma ve ne parlerò ancora e vi racconterò il mio programma. (Farò di tutto per essere libero verso le 17 perché per voi è più facile. Vi racconterò presto cosa succede).

Mia amata Marie-Louise, te l'ho detto: questi mesi saranno piuttosto duri. Ci vedremo meno spesso. Ma credo di aver adottato la soluzione più favorevole. Ad aprile comincerà un periodo migliore poiché sarò sottufficiale, restandovi vicino. Dovrete scrivervi molto spesso. Per ora mi scriverai ogni giorno? Non dobbiamo passare un giorno senza ricreare i nostri momenti di vita condivisa. E poi avremo molto da dire: gusti, ambizioni, progetti e apprezzamenti per ogni fatto, posizione rispetto a ogni problema. Da domani o dopodomani vi scriverò in modo più dettagliato rispetto ad oggi in cui posso darvi solo queste rapide indicazioni.

Tesoro, il tempo passerà velocemente. Un lungo periodo, tagliato fuori da incontri, gioie brevi ma così intense! E poi da parte mia più libertà, incontri più numerosi. E poi i mesi passeranno, e sarà ciò che entrambi aspettiamo così ardentemente: la nostra unione totale. Piccolo mio, raccontami tutto quello che fai, coinvolgimi nelle tue azioni, nei tuoi pensieri. Viviamo insieme nel modo più perfetto possibile d'ora in poi. Siamo così fermamente legati dal nostro amore! Affrontiamo i nostri problemi a testa alta. Poche cose ! Poiché ci amiamo soprattutto, poiché lo sappiamo, poiché mettiamo in gioco la nostra vita, la nostra felicità l'uno per l'altro e l'uno per l'altro. Mia carissima, sono così felice di sapere che c'è una bambina al mondo che mi ama come mi ami tu! E sono felice di pensare che questa bambina sei tu che amo, alla quale concedo le mie più belle illusioni.

Domani ti darò, o ti manderò, una lettera in cui ti racconterò un po' di me. Lo indirizzerò a Claudie. Conto sulle tue lettere. Il tuo amore è tutto, tutto, tutto per me. Ti adoro ed è così triste che posso dirtelo solo a distanza! Perché nel profondo conservo questo sapore della mia amata pesca. Francesco.

Domani sera potrò uscire dalle 19, cercherò di uscire come al solito. Allora vieni come ti ho detto sopra, se non ti dispiace. Ti amo. Fr.

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Catherine Langeais (1923.1998), il cui vero nome è Marie-Louise Terrasse, conobbe François Mitterrand il 28 gennaio 1938, durante il ballo dell'École Normale Supérieure, con il quale, sebbene avesse solo 15 anni, si fidanzò. Mitterrand scrisse più di 300 lettere alla donna che soprannominò Zou.

 

 

 

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