Francesco Bacone (1909.1992)

Lettera autografa firmata a Michel Leiris.

Due pagine in-4° (272 x 205 mm), in francese, a pennarello blu.

Londra. Febbraio 12[19]82

“Ecco l’ectecromo di un nuovo trittico. »

Rara e bellissima lettera del pittore britannico che invia all'amico Leiris la veduta di uno dei suoi trittici.

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7 Reece Mews, Londra, SW7. 2/12/82; Caro Michel , ecco l'ectecroma di un nuovo trittico . il colore è un po' difficile da vedere perché è un arancione molto brillante. Spero che Michel stia tutto bene tra te e Zette – ho ricevuto una lettera da Edward Burns che dice che ha trascorso una vacanza meravigliosa con entrambi . a presto, spero, ma vi voglio bene entrambi, Francis. »

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Il pittore e lo scrittore si incontrarono nel 1975, in occasione dell'inaugurazione della retrospettiva “Alberto Giacometti”, presentata alla Tate Gallery di Londra. Il loro rapporto si intensificò durante i numerosi soggiorni di Bacon a Parigi a metà degli anni '70.

Per due volte, nel 1976 e nel 1978, Francis Bacon dipinse il ritratto di Michel Leiris. Il pittore realizza il suo primo ritratto ( Ritratto di Michel Leiris , AM 1984-487), proprio mentre termina di leggere la sua autobiografia. Il volto patetico che dipinge, divorato dall'abisso, riecheggia il testo in cui Leiris descrive la sua esistenza come un teatro d'ombre, di cui il suo teschio costituisce lo spazio scenico. Il secondo ritratto (non citato nel catalogo ragionato) è più realistico e complesso. Francis Bacon vide negli scritti di Leiris lo specchio letterario della sua impresa pittorica. Leiris, come lui, non cessò mai di confutare ogni idea di permanenza, di fissità degli esseri e delle cose.

Concentrandosi sull'opera di Francis Bacon, Michel Leiris, dal canto suo, sottolinea la sua dialettica tra maestria e abbandono all'accidentale, la sua splendida sottomissione a quelle che chiama “possibilità sottomesse”. (Didier Ottinger – Centro Pompidou)

Bacon si riferisce qui al trittico Studi sul corpo umano, 1979 o più probabilmente all'opera intitolata Triptych 1983.

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