COLETTE viene eletta all'Accademia reale del Belgio.

Sidonie Gabrielle Colette detta COLETTE (1873.1954)

Lettera autografa firmata a Hélène Berthelot.

Due pagine in-4° su carta blu.

La Treille Muscate (St Tropez). Senza data [aprile 1936].

Appena eletta all'Accademia reale del Belgio, Colette approfitta del suo rifugio a Saint-Tropez nonostante una primavera uggiosa e desidera organizzare un incontro amichevole con il suo corrispondente.

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“Cara, affascinante Hélène, piove. Una bella giornata, una sola, ci ha mostrato cosa potrebbe essere la primavera qui, quando vorrebbe essere – ma non vuole. Rivestiti di lana, con il pelo inzuppato, tiriamo fuori le cipolline, tagliamo i piccoli carciofi , e distruggiamo i nidi delle processionarie nei pini. Il resto del tempo lavoriamo. E mangiamo, per consolarci. Il porto è molto carino, senza turisti.

Eri adorabile a Bruxelles, cara Hélène. Sogno una Bruxelles – o un’altra città – dove non ci siano né accademie, né discorsi, né ricevimenti tra di noi. A tutto questo sostituiremmo tanta pigrizia, un po' di curiosità, golosità e cinema. Cosa ne pensi ? In assenza di capitali stranieri, potremmo farlo a Parigi. Il 1° maggio ^si ritorna.

Ti bacio teneramente, cara Hélène che amo. Lieto di avvicinarti a Bruxelles, Maurice Goudeket è il più rispettoso dei tuoi servitori , e io sono ancora la tua amica Colette. »

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Colette fu eletta, come membro straniero, alla Reale Accademia di Lingua e Letteratura Francese del Belgio, a Bruxelles, il 9 marzo 1936, per succedere alla contessa Anna de Noailles, morta tre anni prima.

Sabato 4 aprile è venuta a Bruxelles per tenere il suo discorso di ricevimento presso la suddetta Accademia.

Le edizioni Grasset ne pubblicarono il contenuto il 30 aprile 1936, in un piccolo volume in ottavo di cinquantanove pagine intitolato “ Colette – Discorso di ricevimento all'Accademia reale belga di lingua e letteratura francese ”.

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Moscato della Treille . Il 6 novembre 1925, Colette acquistò una piccola casa a Saint-Tropez, alla Baie des Canebiers, della quale si innamorò a prima vista. Lei lo chiama La Treille Muscate. Nel giardino che scende verso il mare, l'uva moscato prolifera in mezzo a un ettaro di alberi da frutto, fiori e ortaggi. “ L’ho trovato sul ciglio di una strada che le automobili temono, e dietro il cancello più comune… una casetta bassa, a un piano… il suo terrazzo è ricoperto di glicini… il mare delimita, continua, si estende, nobilita, incanta questo pezzo di riva luminosa (…). Eccomi libero adesso di vivere, se voglio, di morire, se posso..."