Camille CLAUDEL (1864.1943)

Lettera autografa firmata a Gustave Geffroy.

Due pagine in-8° su carta verde acqua. Busta autografa.

[Parigi. Marzo o aprile 1905, a seconda del timbro postale]

« Preferisco che tu non gli mostri il mio valzer. »

Stupenda lettera di Camille Claudel che evoca tre dei suoi capolavori, La Valse, La Pensée e La Fortune.

 

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Mio caro Geffroy, ho appena visto Blot, abbiamo fatto un piccolo accordo. Verrà a trovarti domattina, giovedì: preferisco che tu non gli faccia vedere il mio Valzer; gli piacerebbe ed io non ho più il diritto di venderlo all'editore avendolo già venduto da tempo a Siot-Decauville. Quindi, per favore, non farglielo vedere (a meno che tu non gliene abbia già parlato). Mi ha comprato fortuna e pensiero. Temevo che la mia ultima lettera non ti fosse arrivata. Spero di vedervi un giovedì o una domenica pomeriggio. Amicizie sincere. C. Claudel. Trovo il tuo libro sempre più bello, il tuo uomo è un poeta e non un politico [ L'Enfermé, biografia di Auguste Blanqui di Geffroy].

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Gustave Geffroy (1855.1926), giornalista e critico d'arte, vicino a Rodin, capì subito il potenziale artistico di Camille Claudel e difese ardentemente la sua opera. Non smettendo mai di promuovere la "bella opera accademica" di Claudel nei suoi articoli, Geffroy sostenne, nel 1888, la causa di Çacountala esposta al Salon degli artisti francesi, e fu un immenso difensore dell'opera durante la controversia che circondava questo gruppo, a Châteauroux , nel 1895.

Da vero protettore, dotato di incrollabile gentilezza, fu proprio Geffroy che, dopo aver aiutato Camille a vendere il suo busto di Rodin, la presentò a Eugène Blot che avrebbe esposto undici delle sue opere nella sua galleria.

Camille diede a Geffroy una copia di La Valse il 26 febbraio 1905.

Bibliografia : Camille Claudel – Lettere e corrispondenti (RM Paris / P. Cressent – ​​​​Éditions Culture Economica), pagine 305 e 306.

 

 

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