Alfonso DAUDET (1840.1897).

Lettera autografa firmata a Léon Cladel.

Due pagine in-12°. Busta autografa.

Slnd (novembre 1881, secondo il timbro postale)

 

Daudet e il suo vecchio Abdelkader Léon Cladel

“Nel momento in cui ci preparavamo per andare a trovare il bambino felice e fare la spedizione a Sèvres, annunciata come una festa per bambini, il nostro liceale, esausto per il caldo e il duro lavoro, si ammalò. Abbiamo avuto molta paura per qualche giorno, si è trasformata in febbre biliare, poco infatti, riposo e qualche giorno a letto, ma che emozioni, pensate! tu, il fratello eterno. Dopo, il piccolo prende un brutto raffreddore, la madre ha solo il raffreddore. E proprio così, caro amico, tu non ci hai visto. Se, scendendo dalla tua postazione e passando così vicino a noi, fossi entrato, mio ​​Cladel, te lo avrebbero detto e la tua barba non avesse fumato, forse fuma ancora. Sabato o domenica si parte per la montagna (…) Sono molto toccato dalla dedica di Lemonnier che è un uomo di talento (…) ma da qui alla partenza non ho tempo per leggere il suo libro. Brucio le carte, come prove; la grande pulizia di fine anno, la fine del libro su cui abbiamo impiegato mesi e mesi. Per favore, dimmi cosa dovrei fare con il tuo amico. Dovremmo presentare il libro a Charpentier?Addio, vecchio Abdelkader, la mia smalah saluta la tua. Alfonso Daudet. »

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