Categorie Autografi - Arti e lettere , Doganiere ROUSSEAU , JARRY Alfred , Novità
L'incontro del doganiere ROUSSEAU e Alfred JARRY.
"Hai assolutamente l'aspetto di un pittore e devi dipingere."
2.000€
"Hai assolutamente l'aspetto di un pittore e devi dipingere."
2.000€
[Alfred JARRY – Doganiere ROUSSEAU] – Jean SALTAS (1865.1954)
Manoscritto autografo firmato.
Nove pagine in folio su carta color crema. Slnd
Un ricordo di Alfred Jarry – Come il doganiere Rousseau divenne pittore.
Racconto truculento e fantasioso – apparentemente rimasto inedito – del primo incontro di Alfred Jarry e del doganiere Rousseau, che somiglia a certi racconti “mistificanti” dello stesso autore di Ubu-roi.
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“ […] Un giorno Jarry passò la notte a Les Halles accompagnato da alcuni amici tra cui un pittore e la sua modella. Stava tornando a casa con loro la mattina quando, attraversando il Pont des Arts, videro sulla riva della Senna un individuo che passeggiava su e giù per laggiù. Jarry gli chiese cosa stesse facendo in un posto simile a un'ora così mattutina: "Sono un doganiere", rispose l'uomo, "e sono qui per il mio lavoro". Jarry lo guardò fissamente, con uno sguardo tanto profondo quanto serio. “Amico mio”, gli disse, “ tu hai assolutamente la faccia di un pittore e devi dipingere”. L'uomo dapprima obiettò che non sapeva dipingere e che dubitava che lo avrebbe mai fatto. Ma Jarry insistette. Gli ripeté che era nato per fare il pittore, che aveva genio senza sospettarlo, che questo capita spesso agli artisti, che la sua vocazione gli brillava in volto, e di dimostrarglielo sul momento, ponendosi davanti a lui il cavalletto dell'artista che lo accompagnava, mentre il modello si collocava nel semplice apparato. Ai piedi di un albero, le ordinò di dipingere la scena che aveva davanti agli occhi: Eva nel Paradiso terrestre, in attesa ai piedi del melo della sua vittima, il povero Adamo, il padre di tutti noi.
Lo sfortunato doganiere cominciava già a credere che in realtà fino a quel momento non aveva avuto coscienza della sua vera vocazione, tanto era suadente e animato il tono di Jarry. Pennello in mano, tracciò sulla tela le sembianze di una donna accanto alle sembianze di un albero. Rimaneva però la questione del melo perché sappiamo che fu per mezzo di una mela che nostra madre Eva sedusse il primo uomo. Il doganiere era molto imbarazzato. Jarry allora gli consigliò di prendere il rosso dalla tavolozza, e di indicare qua e là, sull'albero, le mele disegnando dei cerchi, cosa che fece l'obbediente studente. […] Jarry era molto soddisfatto del risultato , e felicissimo della scoperta che aveva fatto: “è molto bello, amico mio” disse al nuovo pittore quando ebbe finito. »
Ma gli agenti arrivano e portano tutti in questura, dove viene redatto un verbale e poi la comparizione in tribunale per aggressione al pudore. Jarry perora così bene la causa del “genio” artistico scoperto dal doganiere che il presidente assolve tutti.
“Il doganiere, commosso fino alle lacrime, ringraziò calorosamente il magistrato e in segno di gratitudine si offrì di dipingere il ritratto della sua “signora” per il giorno di Capodanno. A questo scopo intensificò anche le visite alla moglie del magistrato che si lasciò tentare e finì per accettare di posare davanti al nuovo artista. […] Il doganiere Rousseau era ormai un pittore. Non ha dimenticato colui che gli ha rivelato la sua vocazione e lo ha impegnato in questa grande carriera. Quando Jarry morì, trovammo a casa sua, nella sua stanza di rue Cassette, tra gli oggetti più eterogenei […] un ritratto che sembrava essere opera del Doganiere Rousseau. La figura è stata sostituita da un grande foro. Si racconta che una sera, o meglio una mattina mentre tornava a casa, Jarry, sorpreso e spaventato allo stesso tempo da questa immagine che forse gli somigliava in quel momento, avesse in questo luogo bucato la tela di "un pugno, un cento volte deplorevole sacrilegio. […]
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Henri Rousseau, detto il Doganiere, è nato a Laval come Alfred Jarry, nel 1844 (una trentina d'anni prima del suo connazionale). Se nulla, infatti, sembrava predisporlo alla pittura, fu intorno al 1884, quando divenne agente di finanziamento a Parigi, che si dedicò al disegno e alla pittura. Dal 1886 iniziò ad esporre regolarmente al Salon des Indépendants. Fu intorno al 1894 che Alfred Jarry scoprì il doganiere Rousseau, di cui divenne amico e fece conoscere questa “nuova” arte negli ambienti del Mercure de France , dove apparve un articolo elogiativo in particolare su La guerra esposta agli indipendenti. del 1894. I nomi di Jarry e Douanier Rousseau rimangono ora universalmente conosciuti e frequentemente associati.
Il dottor Jean Saltas (1865.1954), medico e scrittore greco nato in Turchia, naturalizzato francese nel 1900, conobbe Jarry nel soggiorno di Danville nel 1897. Il loro sodalizio divenne frequente a partire dal 1905, quando collaborarono alla traduzione e all'adattamento del romanzo di lo scrittore greco Emmanuel Rhodes, La Papesse Joan . Durante l'inverno 1905-1906, Saltas e Jarry lavorarono instancabilmente, spesso in condizioni molto difficili per Jarry: "Era già molto esausto moralmente e fisicamente", racconterà più tardi Saltas. Arrivava a casa mia, spesso col brutto tempo, in ciabatte o con le scarpe bucate, con i piedi tutti bagnati. Prendendo ogni precauzione per risparmiare la sua suscettibilità, che era grande, gli ho infilato un mattone caldo sotto i piedi, poi abbiamo lavorato. È da questa collaborazione che è nata La Papesse Jeanne. Questo è stato l'ultimo lavoro di Alfred Jarry. »
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Alleghiamo due biglietti autografi di Claude Terrasse a un destinatario sconosciuto.
21 gennaio 1922: “ Da ottobre conduco ancora una vita impossibile. In questo momento sto finendo uno spettacolo in 3 grandi atti che dovrà essere rappresentato alla Gaîté alla fine di febbraio – e i giorni e le notti sono appena sufficienti. Ripetiamo inoltre Ubu-roi e Pârius, all'Opera e al Michel. Tanto che non ho un minuto per me. »
24 febbraio 1922: “ Se ti diverti vedere Ubu-roi. ecco 2 poltrone. »
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