Charles GOUNOD, filosofo delle virtù divine. 1877.

“Chi salva la propria vita la perderà, chi la dà la troverà.”

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Carlo GOUNOD (1818.1893).

Lettera autografa firmata ad una signora.

Tre pagine in ottavo su carta con il suo nome.

Nessun luogo. 1 febbraio 1877

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Gentile Signora,

La tua lettera mi ha dato la gioia più grande, quella di sapere di aver avuto la fortuna di farti un po' di bene: in fondo, è l'unica cosa che conta nella vita, e il nostro bagaglio sarà costituito solo da ciò che avremo donato di noi stessi. "Chi custodisce la propria anima la perderà, e chi la dona la troverà".

È molto semplice: donare è l'unico atto con cui possiamo assomigliare a Dio; e assomigliare a Lui significa infallibilmente percorrere la strada che conduce a Lui, poiché significa seguire il cammino che Lui ha percorso: significa essere Suoi, poiché significa essere Suoi strumenti.

Sì, hai ragione; il mio tempo è molto impegnato , soprattutto in questo momento, e ho a malapena la libertà di vedere gli amici che mi sono cari: ma il bene trova sempre il suo tempo e il suo luogo, e il privilegio di tutto ciò che è vita e che fa vivere è di potersi donare in un istante.

Abbi fiducia, dunque; perché, per quanto poco ti veda, ho l'intima convinzione che ti farò del bene. Ricorda, dunque, quelle ammirevoli parole della donna malata da anni: "Se solo riuscirò a toccare il lembo della Sua veste, sarò guarita!". Quanto presto! Allora il maestro disse subito: "Qualcuno mi ha toccato; perché ho sentito che una virtù usciva da me". Siamo tutti questo lembo della veste divina, e ci sono momenti in cui ci sentiamo assolutamente conduttori di un'elettricità dall'alto.

Addio; vi ripeto ciò che vi ho detto; sono vostro con tutto il desiderio e tutta la speranza di esservi utile. Ch. Gounod.

 

 

 

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