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Louis ARAGON – Poesia autografa – Lyon-les-mystères. 1943
“Ci sono così tanti fiori che perdiamo la testa… È un mostro che passa e un mostro insegue”
Venduto
“Ci sono così tanti fiori che perdiamo la testa… È un mostro che passa e un mostro insegue”
Venduto
Luigi ARAGONA (1897-1982)
Poesia autografa – Lyon-les-mystères.
Una pagina in-4° su carta pregiata. Fragilità alle pieghe.
[Lione] Primavera 1943.
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Ovunque grandi fazzoletti si seccano sulle dita dei rami / Sono tanti i fiori che perdiamo la testa / E le periferie sembrano prese prima della stagione / Dal panico dei comunicanti bianchi
Giardini giardini come la grande aria d'opera / Che tutti canticchiano tornando a casa ogni sera / Cimiteri privati dove la vita si abbandona / L'uomo in maniche di camicia al sole dei gessi
Muore il sogno della ghiaia vicino ai confini / Il glicine nascente spira il suo profumo / Tutto qui è disfatto da un sorriso morto / Il sonno dei lillà è troppo pesante perché possa durare
E quando il coprifuoco rende pericolosa la strada / Appena una finestra soffoca una trama dorata / Sotto la tettoia azzurra si addormenta una canzone / Che sentiamo levarsi nell'aria calda e leggera
Mille Lusignani della periferia senza Melusine / Appoggiati al loro sostegno lunare spiante / Se nulla cambia nel profondo della città addormentata / Il respiro vicino delle fabbriche
Quale calpestio denuncia il gregge / Che passa sui tetti come una preistoria / Uccelli invisibili, traiettorie mortali / Silenziosa l'ombra piega la sua bandiera
In questo cuore di carbone, le felci dell'angoscia / Spiegheranno i loro uncini nel sole di mezzanotte / È un mostro che passa e che un mostro insegue / Notte dell'uomo e del cielo, oh doppia viola
Primavera 1943
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Scritto nella primavera del 1943, a Lione, questo testo toccante fa parte della superba raccolta del poeta, La Diane Française , pubblicata nel 1946. Tale raccolta, un tragico inno alla Resistenza nazionale e odi agli amori perduti, rimane considerata la poesia quintessenza di Luigi Aragona.
La disfatta francese contro la Germania nazista portò l'Aragona a Périgueux. Catturato, riesce a fuggire, si rifugia nella zona franca e incontra Pierre Seghers (1940) poi Henri Matisse (1941). Si impegna in politica e partecipa alla Resistenza creando con Elsa Triolet il Comitato Nazionale degli Scrittori della Zona Sud e il quotidiano La Drôme enarmes . Si impegnò anche attraverso le sue poesie, pubblicate clandestinamente, in cui l'amore per le donne ( Les Yeux d'Elsa , 1942) si univa all'amore per la patria ( Le Musée Grévin , 1943; La Rose et le Réséda , 1944; Non esiste Amore felice ).
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