Camille Pissarro (1830.1903)

Lettera autografa firmata al figlio Félix.

Due pagine in-12°.

Rouen. Albergo Inghilterra. 6 ottobre 1896.

A Rouen per dipingere, Camille Pissarro, paterno, si informa sulla salute dei suoi due giovani figli e racconta loro i pettegolezzi cittadini.

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“Mio caro Titi, sono felice di apprendere che Georges [suo figlio] sta un po' meglio, ma non dobbiamo fare affidamento su questo piccolo miglioramento, deve continuare e per questo nessuna imprudenza. Se l'avete colto dall'olfatto dovete davvero stare attenti, tra qualche giorno toccherà a voi. Non puoi prendere troppe precauzioni. Ho telegrafato a tua madre di aspettare prima di partire finché non avessi avuto notizie rassicuranti [sic]. Domani o dopodomani ti manderò altro denaro affinché tu possa prenderti cura di te stesso.

Ti mando l'Écho de Paris e il giornale Pontoise per farti divertire un po'. C'è un articolo su Rouen e la collezione di pâtissier mur-le-malin. Il ragazzo scalda il forno ed ecco perché... La signorina Marie sta per sposarsi con un signor Doucet che conosco. Mur è furioso……dovrà vendere….. Sta preparando a bizzeffe!…… Approfitta dell'occasione per agitarsi!! …che essere vile!!… Ti bacio. Tuo padre. C.Pissarro. Non lasciarmi senza notizie. »

 

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Dopo un primo soggiorno nell'autunno del 1883, Pissarro tornò a Rouen nel 1896. Costretto a dipingere in interni, dalla finestra del suo albergo, a causa di gravi problemi agli occhi, Pissarro si lanciò, come Claude Monet, nella creazione seriale dello stesso soggetto; in questo caso il ponte Boieldieu. Pissarro riportò da Rouen non meno di sessantanove oli, una quarantina di incisioni e molteplici disegni.

 

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