Giorgio De CHIRICO (1888.1978)

Manuscrit autographe signé – Collezionisti americani.

Six pages (cinq in-folio et une in-4°) sur papier ligné ou à carreaux.

Sans date [vers 1950]

Remarquable manuscrit de travail, en italien, d’un article consacré au marché de l’art.

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Giorgio de Chirico dénonce le dictat moderniste de la rue de la Boétie et son emprise sur le marché américain : Ma non alla sola Nuova York si è limitata l’attività dei mercanti francesi e dei loro soci d’oltreoceano. Filadelfia, Washington, Chicago, San Francisco e, più tardi Los Angeles ed altri centri, sono stati sottomessi alla dittatura modernista di cui il Consiglio Supremo ha la sua sede a Parigi, nelle rue la Boëtie.  

Une des seules régions à avoir résisté aux “assauts du modernisme” est le Texas : Gli abitanti del Texas sono veramente eroici. Essi, di fronte allo snobismo internazionale, hanno il grave torto di amare la buona pittura e soltanto la buona pittura. In fatto di Scuola Francese amano le opere di David, di Ingres, di Delacroix, di Courbet, di Géricault ed arrivano fino a Renoir che, in Francia, è stato l’ultimo pittore degno di questo nome.

Alors que les États-Unis étaient friands de peinture allemande du XIXe siècle, les marchands français , tels des conquistadors, mènent campagne depuis un demi-siècle pour la reléguer aux sous-sols ou, pour les artistes un peu mieux traités comme Böcklin et Lenbach, dans les couloirs et escaliers : Questo l’ho potuto constatare de visu quando nel 1937, a Nuova York, vidi un bellissimo quadro di Böcklin che stava attaccato, nel Metropolitan Museum, alla parete fiancheggiante la scala che conduceva al sottosuolo ; ma era attaccato sotto il livello del pavimento delle sale del museo ed in una luce in cui era quasi impossibile vederlo.

Chirico se penche ensuite sur le cas de son premier collectionneur aux États-Unis, le docteur Albert Barnes (1872-1951) de Philadelphie, qui remit toute sa confiance exclusivement entre les mains de Paul Guillaume : E mise a sua disposizione grossi capitali per l’acquisto di opere della « Scuola di Parigi ». In seguito fondo una specie di Museo presso Filadelfia e lo battezzo : Barnes Fondation. Il dottor Barnes è ferocemente misantropo ed è molto difficile visitare il suo museo, cosi che si è sparsa la voce in America nella Barnes Fondation siano custodite opere rarissime che non si possono vedere in nessun altro luogo; mentre invece vi si trova quel solito campionaria di pittura modernista francese che ognuno può vedere nelle gallerie dei mercanti di Parigi, di Londra, di Nuova York e di altri centri d’Europa e d’America.

Per fare dispetto ai suoi connazionali il dottor Barnes, mentre nega a Yankees ricchi ed importanti il permesso di visitare il suo museo, invita è negri di Filadelfia e dei dintorni a vedere la sua collezione. Ma poiché egli capisce che il “tormento” e l’ »angoscia » delle pitture di Cézanne, cosi come la « squisita raffinatezza » degli arabeschi di Matisse, non sono elementi sufficienti per indurre i discendenti di Cain a visitare la Barnes Fondation, il dottore Barnes fa loro sapere che, oltre alla contemplazione dei « capolavori » della Scuola di Parigi, sarà loro fatta anche un abbondante distribuzione di bicchieri di rhum, e di tazze piene di cioccolata con panna accompagnate da brioches calde e saporite.

 

 

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